La malattia di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa a decorso progressivo ed irreversibile, caratterizzata da perdita di memoria legata a malfunzionamento delle connessioni tra singoli neuroni che, nel loro insieme, costituiscono il sistema nervoso centrale. Solo in Italia colpisce oltre 600.000 persone.
Durante la progressione della malattia si accumula nel cervello una proteina solubile, la beta amiloide.
Il Dott. Heider Amin, insieme ai colleghi dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha negli anni scorsi sviluppato un interessante ed innovativo sistema di analisi del sistema nervoso “in vitro” per testare, tra l’altro, le capacità neuroprotettive di vari composti.
Il processo neurodegenerativo è stato indotto somministrando beta amiloide e tra i composti utilizzati c’è lo zafferano Repron® di Hortus Novus, che ha caratteristiche chimiche ben precise e certificate.
Il risultato è stato entusiasmante: lo zafferano, somministrato a processo neurodegenerativo iniziato, si è dimostrato efficace, non solo nel rallentare la progressione, ma anche nel migliorare le connessioni funzionali tra neuroni. Le prospettive per uno sviluppo terapeutico sono dunque molto promettenti.
Leggi l’articolo comparso su Scientific-Reports-2017
Le ricerche continuano sia da parte del Dott. Heider Amin (ora a Dresda, Germania), che sta testando lo zafferano Repron® su sezioni di corteccia associativa in un modello animale di Alzheimer (dati preliminari ci sono già e sono promettenti), sia in Italia, a Pisa, nel laboratorio della Prof.ssa Claudia Gargini dove lo zafferano Repron® è stato testato su un modello animale con degenerazione cerebrale indotta.
Leggi l’articolo pubblicato su Pharmaceuticals-2023